Calabria, l’Italia nel cuore e nella mente

Il 17 marzo a rigor di termini non è il giorno in cui nel 1861 si conclude il processo dell’unificazione nazionale, ma è un momento importante sulla strada dell’unità. Il processo ha avuto un’incubazione molto lunga e travagliata. Una tappa significativa è stata il 1848, con le battaglie contro l’assolutismo e per l’indipendentismo. A Cosenza in particolare il moto rivoluzionario si manifesta come rivendicazione delle capacità di governo con la formazione di un vero e proprio dicastero. Ma ancor prima un moto popolare e spontaneo ha dato il via alla richiesta di riforme costituzionali come fase prodromica della battaglia per l’unità nazionale. La sera del 30 gennaio, mentre si rappresenta nel teatro lirico l’Ernani di Giuseppe Verdi, con il titolo modificato in Il mercante di Venezia, per come imposto dall’intendente borbonico nell’intervallo tra primo e secondo atto, un poeta salta sul proscenio recitando versi che incitano all’insurrezione contro i Borbone. Da quel momento parte un corteo per le vie della città bruzia che scandisce slogan a favore dell’unità d’Italia, ancor più che la richiesta di modifiche costituzionali. La stampa cittadina ne dà puntuali notizie. Il giornale all’epoca più letto è “Il Calabrese rigenerato”, trasformato poi in “L’Italiano delle Calabrie”. La modifica della testata è emblematica della volontà unitaria tanto forte e incontenibile. Italiano delle Calabrie significa che i Calabresi sono pronti a tutto pur di essere parte di un’Italia unita e indipendente. Leggere quelle pagine oggi aiuta a fare chiarezza su tanti aspetti delle battaglie risorgimentali. E’ questo un invito a farlo, per ripensare una fase del processo storico unitario, che il susseguirsi delle vicende successive ha messo in ombra, se non nel dimenticatoio, aprendo il varco a partiche revisioniste dal chiaro intento antiunitario.

Enrico Esposito