Ma chi consiglia Maria Elena?

Certo non è stata ben consigliata l’on. Boschi. Non aver partecipato alla riunione del consiglio dei ministri finisce per rafforzare l’accusa di consapevole conflitto d’interesse. E cioè, gli accusatori del ministro delle riforme possono dire: proprio perché sapevi cosa avrebbero deliberato in materia di salvabanche, tu non hai preso parte alla decisione perché tuo padre sarebbe stato coinvolto. Per rendere credibile la scelta di non partecipare al consiglio dei ministri, avrebbe dovuto contestualmente dimettersi. Lo stesso consiglio avrebbe respinto le dimissioni e la stessa cosa avrebbe fatto il parlamento. L’onore suo e del pd sarebbe stato salvato e oggi il ministro e il suo partito non si troverebbero a dover fronteggiare un attacco così virulento. E’ vero: le colpe dei padri non possono ricadere sui figli. Ma è ancora più vero che in politica la morale deve essere specchiata, senza lasciare il minimo dubbio. Nell’antichità gli aspiranti alle cariche pubbliche indossavano una veste candida ( perciò li chiamavano candidati) per assicurare  la loro integrità morale. Ma erano altri tempi. Oggi si preferisce reagire a muso dire e chiamare alla conta. Non è certo un buon servizio alla democrazia, puntare sulla forza del numero. Quanta più forza avrebbero invece scelte corrette e coraggiose sul piano dell’etica pubblica.