Oggi Antigone avrebbe torto Come tanti secoli fa

Il r5iferimento ad Antigone, a proposito di Carola Rackete, ha spopolato sul web. E come succede in questi casi, si dimentica il dato essenziale. Antigone è sconfitta e soffocata da Creonte, il tiranno pretende che il suo editto, quello che impone di non seppellire il cadavere di suo fratello è legge e la legge va rispettata. Ma è già consolante che ci si ricordi di Antigone. Nonostante tutto, dietro la siepe non c’è solo il buio. Non ci si nasconde che altrettanto virale è il richiamo perentorio al rispetto delle leggi. I ben pensanti, le scuse viventi di ogni tirannia, direbbe Theodorakhs, sono in prima linea a pontificare luoghi comuni e ovvietà tipo dura lex sed lex, gli stranieri devono rispettare le leggi del paese in cui entrano e via dicendo. Nessuno mette in dubbio che la legge, quale che sia, vada rispettata. Qui siamo nel campo della legalità. La giustizia è un’altra cosa. E’ l’antico contrasto tra nomos e dike. Ed è proprio qui la pregnanza del messaggio di Antigone: non me l’ha dato Giove questo bando – risponde fieramente al tiranno – Ci sono leggi che nessuno ha mai scritto e che pure gli uomini osservano da tempo… E affronta le conseguenze del suo gesto, fiera e indomita, per usare il linguaggio di un tempo. Stando ai cultori della legalità tout-court, avevano torto Gramsci e Pertini e aveva ragione Mussolini che li privò della libertà in nome della legge. Aveva torto Nelson Mandela in carcere per 27 anni in Sudafrica. Aveva torto la Rosa Bianca, il gruppo di studenti universitari, mandati a morte in nome delle leggi naziste. C’è sempre una scusa per giustificare e accettare tutte le soperchierie e tutte le prepotenze. Carola ha infranto la legge, in nome di un principio superiore, quello del salvataggio di vite umane. Ammesso per assurdo che quelli fossero falsi profughi, è l’intenzione della capitana tedesca che resta nobile ed eroica. La legalità si riferisce alle leggi scritte, meglio se condivise con il metodo della democrazia: La Giustizia si rifa’ a principi umani e umanitari che sono di gran lunga superiori a qualsiasi decreto o norma. Spetta alla magistratura giudicare la giovane tedesca, con equità e senso delle proporzioni. Ma anche se condannata ed espulsa, andrebbe ringraziata per le riflessioni che ci ha indotto a fare. Intanto cessiamo di offenderla ancora di più, non tanto e non solo con le offese gratuite e volgari come non mai, ma con la nostra voglia sconsiderata di porci al di sopra dei principi e dei doveri umani che richiede l’appartenenza al genere umano. E non dimentichiamo che a Norimberga i criminali nazisti giustificavano stermini e camere a gas, affermando che avevano ubbidito agli ordini e che avevano osservato le leggi dello stato nazista…

Enrico Esposito