La Calabria e la cultura

La Calabria e la cultura, una rivoluzione incompiuta. Corrado Alvaro, nel 1950, pubblicò su “Il Ponte”, diretto da Piero Calamandrei, “L’animo del calabrese”, un testo che conviene rileggere. Dopo settant’anni l’impressione che se ne ricava è che le grandi speranze che dopo la guerra si riponevano nelle nuove generazioni sono andate a mano a mano dileguandosi. Alvaro registrava un fatto epocale nella storia calabrese, quando agli inizi del Novecento, “non esistendo altri mezzi per la classe piccola e media alla...

Insana Calabria!

La Calabria ha mai avuto condizioni igienico- sanitarie tali da impedire l’impoverimento del territorio e la conseguente depressione sul piano fisico e morale della sua popolazione? Un tempo molto, molto lontano forse sì. E quando? Quando possedeva una ricca vegetazione boschiva, decantata nella letteratura geografica dai vari Plinio, Strabone, Virgilio, Tucidide- ricordava Pietro Timpano in un articolo sulla rivista Il Ponte del 1950, nel numero di settembre-ottobre interamente dedicato alla Calabria. Vale la pena rileggere oggi, in momenti così difficili e...

Siamo come sempre

In una nota durante il lockdown di primavera si diceva che il virus ci avrebbe fatto essere come siamo, saremmo restati quello che siamo. La speranza era che le sofferenze comuni ci avrebbero reso migliori. Non è accaduto, anzi l’odio sociale, il rigetto delle norme più elementari di sicurezza, i dubbi sull’efficacia di qualsiasi vaccino, il rifiuto di riconoscere la potenza devastante del covid-19 sono tutti chiari segni di ulteriore degrado soprattutto soprattutto morale, la cifra dominante di questo reo tempo. Se a tutto questo si aggiunge lo...

Referendum: un voto consapevole, non un ...

Quello di domani e lunedì non sarà un voto come tutti gli altri sui quesiti referendari di rilevanza costituzionale. Gli italiani sono chiamati a esprimersi su una materia di vitale importanza per la principale istituzione di una repubblica parlamentare. Si richiede un voto consapevole non un semplice segno sul sì o sul no, come si farebbe con un click al computer. Per questo ci sarebbe stato bisogno di una ben diversa campagna elettorale. In realtà le ragioni addotte per attirare consensi si sono concentrate sul numero e sui costi. Ragioni poco commendevoli....

Carlo Scorza e la fine del dittatore

La notte del Gran Consiglio, il 25 luglio del 1943, Carlo Scorza, ultimo segretario del partito nazionale fascista, originario di Paola tentò di mediare tra Mussolini e Grandi, tra il dittatore e i suoi avversari interni. Non riuscì a salvare il Duce e venne addirittura considerato un traditore da eliminare dopo la creazione della Repubblica di Salò. Riuscì a rifugiarsi in Argentina e non fece così la fine di Ciano e soci, fucilati dopo il processo di Verona. Appena qualche mese prima Mussolini l’aveva imposto come segretario nazionale del suo partito,...

Atalanta era una Ninfa

Atalanta era una ninfa non una dea. Era sacerdotessa di Artemide, dea della caccia. Appena nata, il padre che voleva un erede, non l’accettò e l’abbandonò sul monte Parthenion. Ma la bimba fu tratta in salvo da un’orsa che la nutrì con il suo latte. Poi venne adottata da alcuni cacciatori, che la fecero crescere tra i boschi e le insegnarono l’arte della caccia. Atalanta era bellissima e molti giovani della Beozia l’avrebbero voluta sposare. Ma un oracolo aveva predetto alla ragazza che non avrebbe mai dovuto prendere marito e che se si...

Mangiano i cani! Annientiamoli!

I cinesi andrebbero eliminati dalla faccia terra. Perché? Ma perché mangiano carne di cane e organizzano persino un festival per celebrare un gusto tanto barbaro e incivile. E allora che c’è di meglio di un genocidio? Ce ne sono stati tanti altri nella storia, uno in più e per un motivo di certo più nobile di fronte allo sterminio per motivi di razza o religione non guasterebbe. L’indignazione è al massimo, ma poi tutto si riduce ad una provocazione, a detta proprio di chi la soluzione finale contro i cinesi ha proposto. Sì, una provocazione, come viene...

La statua del disonore

La statua a Montanelli è una delle tante statue al disonore d’Italia. Negarlo o trovare giustificazioni ad ogni costo è un imbarazzante sintomo del clima parafascista che affligge l’Italia di questi giorni. Va però precisato che il disonore non è del dedicatario della statua, di Montanelli, ma di chi ha deciso di erigere quel manufatto e di esporlo in quel posto della città. Lo stesso Montanelli, se avesse potuto, avrebbe sconsigliato quella scelta. Il giornalista infatti a chi gli chiese, in un’intervista, che cosa avrebbe voluto che si scrivesse...